L’approccio sistemico-relazionale nasce negli Stati Uniti intorno agli anni ’50. I protagonisti dell’elaborazione di questo modello teorico e clinico sono i fondatori della Scuola di Palo Alto e del Mental Research Institute: Gregory Bateson, Don D. Jackson, Jay Haley, Paul Watzlawick.
L’orientamento sistemico-relazionale osserva e studia il comportamento dell’individuo ponendolo al centro del sistema di relazioni in cui la persona è nata, è cresciuta ed in cui vive. La psicoterapia sistemica-relazionale si differenzia quindi da altri approcci secondo i quali tutto succede nel mondo interno della persona e il mondo esterno è solo un ambiente con cui l’individuo interagisce. Focalizzare l’attenzione sul sistema di relazioni significative in cui la persona vive introduce un importante cambiamento nelle definizioni e nell’uso di parole quali il sintomo, la diagnosi, la prognosi e il trattamento, rileggendoli in chiave relazionale.
No. L’approccio sistemico è un metodo di lavoro che si può applicare a tutte le situazioni (individuali, di coppia, familiari): semplicemente, anche nel lavoro individuale, viene dato grande risalto alle relazioni significative della persona. È importante sottolineare che trattare le relazioni significa trattare imprescindibilmente anche i pensieri, le emozioni, i vissuti e le storie che si legano ad esse, anche a livello individuale.
Dott.ssa Alessandra Testi
Psicologa, Psicoterapeuta a Pisa
P.I. 01755860499